All'intervallo Donadoni non cambiò una virgola e alla distanza la squadra, grazie anche a un Brescia poco concreto, gli dette ragione. Dopo 5' da un lancio di Balleri, Danilevičius fece sponda per l'inserimento di Doga che indovinò il tunnel tra le gambe di Castellazzi. Poi una punizione di Ruotolo ben neutralizzata dal portiere e ancora un'incornata del lituano fuori di poco. Intorno al 25' Ayroldi, arbitro di Molfetta decise la partita accordando un rigore agli amaranto; in realtà il tiro di Danilevičius a porta sguarnita era stato respinto da DiBiagio col petto, ma il gesto fu talmente concitato che nessuno (tranne la moviola) se ne accorse. Di Biagio, per proteste venne anche espulso e Protti con un destro teso e potente trasformò il penalty. Quando a un quarto d'ora dalla fine Corrado Colombo smise la tuta, Danilevičius si diresse automaticamente verso la panca, ma Donadoni lo fermò. In sua vece sostituì Protti e quando Tomas, presentatosi davanti a Castellazzi firmò il gol del 1-3 il mister si voltò sorridendo sornione a chi ancora era seduto. Partita finita? Neanche per sogno. All'89' un nuovo rigore permise a Caracciolo di ridurre le distanze in tap in, nonostante Amelia avesse respinto il primo tiro, così al 90', per perdere tempo, esordì in serie A di Mario Lička subentrando a Vigiani.
di Beppe Jani, per Amaranto SFL agosto 2014
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