di Igor dalFiume prendendo spunto dalla conferenza stampa di Filippo Moscati del 9 febbraio 2012
Si è mai vista organizzare una conferenza stampa con tanto di consegna di maglia per un calciatore che dalla Primavera viene convocato in prima squadra? L'impressione è che a Livorno ci si continui ad arrampicare sugli specchi per far credere alla gente che ci sia interesse verso il settore giovanile.
Filippo Moscati, Perotti ce lo ha presentato come "...una prima punta, un attaccante vero, volenteroso con il fiuto del gol e tanta voglia di mettersi in evidenza." Bravo Perotti, te l'hanno raccontata giusta (più o meno); peccato tu non faccia altrettanto con noi quando dici: "speriamo che Filippo sia il primo di una lunga serie di giovani da poter lanciare nel panorama del calcio professionistico con la nostra maglia. Da molti anni seguiamo la crescita dei nostri giovani e di tutte le squadre a partire dalla Academy. Il fatto che Moscati entri a far parte della prima squadra dimostra la nostra politica".
Filippo Moscati è un bravissimo calciatore, tempista, con i movimenti giusti e un'ottimo senso della porta. Sa dettare il passaggio e sicuramente i suoi movimenti hanno agevolato non poco le tante reti scaturite dagli inserimenti del compagno Colombi, ma mentre nella Primavera è decisivo (non dimentichiamoci che oltre ad essere il capitano è l'unico del '92), in prima squadra avrà lo stesso impatto di un moscerino su parabrezza.
Guardiamo un attimo la classifica della Primavera:
Juventus 37
Fiorentina 32
Torino 28
Livorno 27
Il Torino, battuto 3-0 a domicilio, lo aspettiamo a Stagno in marzo e alla Fiorentina abbiamo già rifilato un 3-1. Inutile dire che Moscati ha segnato in entrambe le occasioni. Se interessasse veramente la qualificazione ai play-off che ottengono le quarte (e le migliori quinte) converrà con noi anche Perotti che sarebbe da deficienti privarsi di un elemento così importante. Ma per piacere! Ma come si fa?
Noi sappiamo bene che Perotti, come d'altronde colui a cui presta il nome, è tutt'altro che deficiente, tantomeno sprovveduto; è quindi probabile che la promozione del centravanti da braccio armato di una squadra in lotta per dei risultati a ultima ruota del carro del complesso senza pretese che vivacchia in serie B, sia richiesto dalle stesse necessità di risparmio che qualche anno fa inducevano al presidente la preferenza di una vittoria con l'Arezzo in coppa Italia piuttosto che l'impresa titanica di quei quattordici uomini che vincendo ad Auxerre scrissero la Storia.
Subito dietro agli amaranto, nella classifica del campionato Primavera, ci sono Sampdoria, Genoa ed Empoli, non è il caso di approfondire né sulle ambizioni di quei settori giovanili, né sull'importanza che avrebbe la vetrina delle finali scudetto o almeno dei play-off. Se il guadagno che scaturisce da certe rinunce (perché non va scordato che anche il Viareggio 2012 ha preso il via senza il Livorno) ci portasse a costruire un Livorno migliore per gli anni a venire, saremo i primi noi paganti ad avallare certe scelte apparentemente prive di senso. La storia del Livorno Calcio purtroppo ci insegna che non sarà così e allora ci girano un po'...
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