Nativo livornese, una carriera un po' dappertutto, ma anche due stagioni intense dipinte di amaranto. Ilario Salvadori all'Ardenza ci ha trascorso il fiore dell'età, avendo esordito fresco venticinquenne e in quei due anni ha lottato su ogni palla transitata nella sua zona come erano tenuti a fare i difensori centrali di quell'epoca in cui la punta veniva seguita in ripiego solo fino a metà-campo per non scoprire troppo la retroguardia.
Erano i primi campionati dopo il ritorno in serie C, due tredicesimi posti, due salvezze ottenute e un valzer vertiginoso di allenatori (cinque in due anni), ma una certezza in mezzo al reparto difensivo. Ilario Salvadori ha vestito le maglie amaranto numero 4,5 e prevalentemente 6, senza sponsor né nome sulla maglia, onorandola in 65 occasioni facendo anche da guida a piccoli difensori in crescita come Luciano Mucci che in quel periodo si affacciava in prima squadra.
Per il rendimento di questo difensore centrale parlino anche i derby disputati a fianco di Mondello, Martelli e Romoletto Graziani: su cinque partite disputate tre volte all'Ardenza e due all'Arena si contano tre pareggi e due vittorie a fronte di un solo gol subito e la maglia amaranto intrisa di sudore.
Ciao Ilario e grazie di tutto
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