«Abbiamo tutto da perdere e niente da guadagnare. Sarà necessario entrare subito in campo con la mentalità giusta» dichiarava Cristiano Lucarelli alla vigilia di Livorno – Verona del 17 aprile 2004. Gli amaranto stavano risalendo posizioni ed erano arrivati alla linea d’ombra che separa i sogni dalle ambizioni perché a nove giornate dalla fine, o giochi per l’obiettivo oppure getti la spugna. I gialloblu nelle ultime sette uscite avevano raccolto due pareggi e cinque sconfitte tra cui spiccavano l’1-4 in casa del Genoa e lo 0-6 di Avellino.
La mentalità fu quella giusta; dopo un primo tempo in cui l’Hellas fu annientato, nella ripresa dopo il gol del 3-0 l’undici di Mazzarri non infierì. La formazione schierava davanti a Pavarini il trio Cannarsa-Vanigli-Chiellini. Balleri laterale a destra con Doga dirimpettaio, Passoni e Ruotolo a centrocampo e Vigiani trampolino per il duo d’attacco composto da Lucarelli e Protti. I diecimila e rotti dell’Ardenza per passare dalla spinta all’esultanza aspettarono meno di dieci minuti. Comazzi cincischia in impostazione e Passoni lo pressa finché Vigiani non gli soffia la palla e serve Protti che infila Pegolo a fil di palo. Il Verona non sa reagire; le strategie studiate da Maddé per giocarsi il pareggio sono inutilizzabili. Sulle fasce Balleri e Doga hanno sempre ragione di Campana e Cassani, mentre Ruotolo in mezzo imbriglia Almiron e Italiano insieme, lasciando a Passoni la libertà di impostare. Verso la mezzora una punizione di Lucarelli bacia il palo, poco dopo ancora il 99 con un pallonetto scavalca Pegolo e Comazzi salva in extremis. Pavarini si vede solo su un tiro di Myrtai ed è una bella parata, poi il raddoppio: da Passoni a centro area dove Lucarelli svetta e porge a Protti, pronto e scaltro a colpire in scivolata.
Nella ripresa Maddé, opera dei cambi, ma dopo tre minuti (tre), da un cross di Passoni, Lucarelli umilia Minelli incornando sul palo lungo. Il resto, in campo è allenamento per la settimana successiva, sugli spalti invece sono prove generali per la festa del ritorno in serie A che avrà luogo il mese successivo. Il commento di Passoni a fine partita vale più di qualsiasi fotografia o registrazione: «Ogni volta che andavo a tirare un corner lo stadio mi chiamava e mi applaudiva. Sono cose stupende che non si dimenticano». Protti sul lato prettamente tecnico: «Devo dire che il primo tempo è stato qualcosa di strepitoso, sicuramente il più bello di questo campionato. Non volevamo che il Verona potesse resistere per tanto tempo. La mia rete ci ha consentito di fare aprire i varchi e l’incontro si è messo subito in discesa. Volevamo proprio questo e così è stato. Il secondo gol è stato il suggello di una prestazione di una squadra che vuole arrivare a ottenere qualcosa di importante». E a tre giornate dalla fine ci riuscì.
di Beppe Jani, pubblicato su MondoCalcio.info
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