mercoledì 12 settembre 2012

Livorno Amarcord 1980: L’Empoli si chiude e il sogno svanisce

Il cronista Vinicio Saltini de Il Tirreno, sulla quarta colonna di commento iniziava l’ultimo periodo dell’articolo dicendo che “della partita c’è da dire ben poco“. Segno evidente di come tre quarti dello scritto fossero andati appannaggio del rimpianto per un’occasione perduta.
Il Livorno che domenica 23 marzo 1980 ricevette l’Empoli covava ambizioni di una promozione in B che nel girone di ritorno andava crescendo ogni partita grazie all’imbattibilità che durava ormai da due mesi. Solo una settimana prima, lo 0-0 contro la capolista Catania aveva riservato all’Ardenza 15.500 paganti; per continuare a sognare c’era da battere l’Empoli.
Il Livorno targato Burgnich subiva pochissimi gol, ma faticava oltremodo ad andare a segno. Erano gli anni in cui la vittoria valeva due punti e un pareggio esterno assumeva (in teoria come in pratica) il valore di un mezzo successo, così l’Empoli di Salvemini scese in campo con l’unico obiettivo di non prenderle.
Bertolini in porta, Cappelletti libero, Azzali e Petrangeli in marcatura, Mucci terzino sinistro, Tormen e Della Volpe in mediana con Bedin regista e Zottoli a scorazzare tra le linee dietro alle punte Vitulano e Venturini. Formazione base, nessun assente e atmosfera festosa che non servirono o forse non bastarono.
Fu la classica partita in cui, se non si segna subito, la porta avversaria si rimpicciolisce sempre più fino a divenire un miraggio. Gli amaranto provavano a costruire, gli avversari si opponevano in modo anche poco ortodosso, l’arbitro Altobelli di Roma sbadigliava mentre la palla restava prigioniera a centrocampo. Per dare idea del probabile ostruzionismo adottato, bastino i tre cartellini gialli per proteste ricevuti da Tormen, Zottoli e Bedin nel primo quarto d’ora. Ma il Livorno sbocchi non riuscì a trovarne.
Triangolo Vitulano-Zottoli-Vitulano concluso in bocca a Paradisi; poi Venturini di testa in anticipo sul portiere con palla finita alta e pochissimo altro fino al momento in zona Cesarini da cui scaturirono tafferugli e giornate di squalifica. Successe che Vitulano si liberò e venne sgambettato in area, neanche il tempo di accennare una protesta che Romanini (subentrato a Della Volpe) si presentò al tiro prima di venire ostacolato secondo l’arbitro in maniera corretta. Probabilmente per non concedere il secondo fallo il direttore di gara fece passare in cavalleria anche il primo (norma del vantaggio?) e così si ritrovò ad espellere Romanini ed aspettare due ore di tempo prima che la forza pubblica gli consentisse di lasciare lo stadio indenne.
Il commento di Burgnich fu: “L’Empoli marcava stretto, ricorreva ad ogni mezzo per fermare le nostre iniziative. Speravamo di passare nella ripresa quando avrebbero accusato la fatica e potevamo farlo, senonché Altobelli ha assunto un atteggiamento che sicuramente non ha quando va ad arbitrare nei campi del sud”.
Il Giudice Sportivo squalificò Romanini fino al 31 maggio “per plateali e scomposte proteste nei confronti dell’arbitro, al quale appoggiava le mani sul petto spingendolo: espulso si allontanava gesticolando e gridava frasi incomprensibili”.

di Beppe Jani, pubblicato su MondoCalcio.info nel settembre 2012

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