martedì 1 febbraio 2011

La separazione di Perticone e deLucia

di Igor dalFiume

C'è una sequenza di un noto film americano in cui due cowboys vengono sorpresi dal loro datore di lavoro nell'atto di divertirsi in atteggiamento particolarmente intimo per quanto il padrone si aspetterebbe da due bovari. L'occhio del capo, spesso, non sa andare oltre il suo pensiero. Per questo i due protagonisti di quel film l'anno successivo non verranno riconfermati nonostante, tra alti e bassi, abbiano svolto correttamente il loro lavoro.
A me viene in mente Spinelli, grande padrone di squadrette di calcio per carità, ma allo stesso tempo personaggio conservatore sia per idèe calcistiche sia per incapacità di prendere posizione una volta nella vita a fianco dei tifosi al cospetto dell'opinione pubblica. Mi viene in mente perché nel suo modo di gestire l'azienda Livorno ha sempre osteggiato rapporti che non si fermano alle clausole contrattuali; l'abbiamo visto togliere Piccini e Corni a Jaconi, si è ripetuto allontanando Grauso, Doga e chissà chi altro da Lucarelli, il 31 gennaio del 2011 è arrivato il turno di deLucia e Perticone.
Che all'impermeabile giallo che ci mette i soldi, fosse inviso il portiere lo si è scoperto l'anno scorso, quando per fare un favore a chissà chi gli comprò un sostituto mentre i problemi della squadra erano in altre zone, eppure la sera della finale col Brescia (sei mesi prima) aveva detto riferendosi alla prestazione di Mazzoni dell'andata: "Stasera, giochiamo con il nostro grande portiere e vedrete che...". Cosa sia successo non si sa e onestamente parlando non sono neanche affari nostri (oddìo...), ma commentando i fatti, in questa stagione si è visto un Fofò che prima ha fatto l'impossibile per restare a Livorno e pur giocando mai sereno ha riconquistato e difeso il ruolo di titolare fino a Natale. Poi l'apertura del mercato, il portere non vuol saperne di andarsene e il mese da incubo di Romano Perticone (ruzzolone di Modena, nervosismo con l'AlbinoLeffe, lacrime al 90' col Padova, espulsione di Siena) con il miglior difensore amaranto, garanzia da stopper come da terzino che in un batter di ciglia supera Miglionico e Knezevic nella lista dei partenti e guarda un po', se lo prende la Sampdoria di Garrone che sta a Spinelli come Gastone Moschìn stava a Tognazzi in Amici Miei.
Caro Aldo Spinelli, non so quanto fastidio potesse causarle l'amicizia tra deLucia e Perticone. So quanto ne causavano loro agli attaccanti avversari finché hanno giocato serenamente, so che mi mancherà Perticone all'Ardenza e so che nel calcio la coesione del gruppo è un elemento da tenere in considerazione. Ma io non ho soldi da investire, come avete voi gentaglia in lega che continuate a calpestare i resti di un gioco che non diverte più. Dia un'occhiata agli spalti e la smetta di lamentarsi sempre.

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