domenica 24 ottobre 2010

Dionisi sulle tracce di un mito

Fabrizio Pucci da IL TIRRENO del 13 ottobre 2010

Federico Dionisi ospite della trasmissione Livornolé di Granducato Tv si è fatto conoscere in presa diretta dai tifosi.
«Livorno è una tappa fondamentale per la mia carriera. Ho un debito di riconoscenza verso la società che mi ha seguito, mi ha cercato e mi ha portato qui fino a farmi debuttare in serie A, l’anno scorso con il Cagliari. Ecco. Quello è stato il giorno più bello della mia carriera». Poche presenze in serie B tra Salerno e Livorno. Ma tanti gol. Gli operatori di mercato hanno drizzato le antenne. Ma lui non se ne cura: «Penso solo al Livorno. Al resto non do peso. Devo rimanere concentrato per fare bene e ripagare con i gol la fiducia che mi è stata data». Il campionato: «Abbiamo imboccato la strada giusta e dobbiamo andare avanti così. Siamo un gruppo giovane che si sta conoscendo. Nello spogliatoio c’è un bel clima. C’è grande coesione. E su queste basi possiamo andare lontano». Già 5 gol in amaranto: «Il gol al quale sono più legato è il primo di Ascoli. Tra l’altro c’erano tanti amici a vedermi quella sera. E’ stata una bella soddisfazione». Parla delle sue caratteristiche: «Ho ancora tantissimi difetti. Devo migliorare su molti aspetti. Il mio pregio? Non mollo mai». La coppia gol composta da Tavano e Dionisi, tandem atipico, ma prolifico: «È vero che fisicamente non siamo la classica prima e seconda punta. Ma poco importa. Mi trovo bene con qualsiasi tipo di compagno di reparto. Addirittura l’anno scorso a Salerno ho giocato da solo là davanti con due mezze punte alle spalle. Nell’ultimo periodo ho pure curato l’aspetto atletico per mettere su muscoli e resistere ai colpi dei difensori e farmi rispettare in area. Tutto è relativo: basta buttarla dentro». Già... Salerno: «Nessun rimpianto per essere andato via da Livorno a gennaio. Ero chiuso da grandi attaccanti: Ciccio, Lucarelli, Tomas. Poi arrivò Bellucci. Sapevo che sarei dovuto andare a giocare. E’ stata una scelta azzeccata. Certo. Dispiace per la retrocessione, ma sono tornato ed è ciò che conta».

da IL TIRRENO MAGAZINE ottobre 2010

Igor come vedi la squadra?
"È stato importante mantenere una serie di giocatori che per la serie B sono di rilievo. Mi riferisco a Tavano, Knezevic e Miglionico di lusso per la categoria. Sono contento che sia rimasto anche De Lucia che l'anno scorso venne messo da parte e non capisco perché. A Livorno ha dimostrato di essere forte, affidabile. Dal mercato è arrivato iori che ha buona esperienza. Dal punto di vista tecnico questa squadra può dire la sua, l'aspetto caratteriale lo valuteremo col tempo, ma sono convinto che con Pillon si possa andare lontano."
Conosci l'allenatore?
"Ha doti umane fuori dal comune, lo stimo come allenatore e come uomo. L'ho conosciuto la scorsa primavera, sono felice che alleni il Livorno."
I tifosi?
"Se sono insoddisfatti, avranno i loro motivi. Sappiamo quanto i livornesi amino la loro squadra e se la critica può generare il distacco, chi va in campo dovrà farsi voler bene. Il risultato conta, ma non è tutto. I giocatori dimostrino attaccamento alla maglia e lascino il campo dopo aver dato tutto. I livornesi apprezzano i giocatori che dimostrano rispetto per la maglia che loro amano."
Un giudizio su Dionisi.
"Se qualcuno va a rispolverare una mia dichiarazione di un anno fa, dopo Rosignano - Livorno, vedrà che mi ero già espresso riguardo a Federico. Quella sera mi aveva colpito, non so perché a gennaio fu prestato; sono felice che sia tornato. Non ha grande esperienza e non possiamo pensare che trascini la squadra in tutte le partite, ma è molto importante per noi."
A chi dice che in lui rivede Igor Protti?
"Mi fa piacere la considerazione che vedendo lui si pensi a me. Essere ricordati per ciò che si è fatto, ma soprattutto per il modo di giocare e il carattere, inorgoglisce. Spero che Dionisi faccia ancora meglio e che riceva almeno un centesimo delle soddisfazioni e dell'affetto che ho avuto io dai livornesi."

Nessun commento:

Posta un commento