domenica 27 giugno 2010

A mezz'aria - racconto di un gol eccezionale

di Daniele Torri (www.alelivorno.it)






A mezz'aria ci stanno i sogni, ci si respira meglio, ci cammina la gente quando l'euforia fa perdere il contatto con la realtà.






I gol sono difficili da fare in cortile, figuratevi cosa dev'essere un gol bello in una finale con uno stadio pieno. Mi vengono in mente il Pelé alato dell'Atzeca 1970, la coordinazione perfetta di vanBasten a Euro88 e poi Zidane, quando in una finale di Champions League, scaraventò al volo di sinistro, lui destro naturale, una sassata decisiva nel sette.
Eccolo! Il piede sbagliato, il tiro al volo da posizione proibitiva, il gol che decide una finale. "Puro istinto" ha detto Alìno Diamanti, raccontando il gol del 2-0; uno di quei gesti che per giocatori di alta levatura tecnica sono più facili da compiere che da raccontare. Allora a raccontarlo ci proverò io, sperando di farvi rivivere almeno la metà dei brividi che mi sono corsi sulla schiena la sera in cui lo vidi in diretta.
Bergvold, propostosi a sinistra, prova un cross a scavalcare il settore centrale della difesa avversaria, sulla palla si avventa in corsa Diamanti, imperdonabilmente dimenticato dal diretto marcatore; il pallone scende e Alìno lo guarda, il pallone ricambia lo sguardo e il calciatore comincia a salire, si incontrano a mezz'aria e quando si toccano sembra che si aspettassero da una vita. Alìno Diamanti, numero 23 del Livorno, fa tutto quello che non si è abituati a vedergli fare: entra in area, si stacca da terra, calcia di destro. Una miscela esplosiva che origina una traiettoria magica destinata ad esaurirsi imparabilmente nella rete fissata alla base del secondo palo: l'esplosione adesso è reale.
Il fuoriclasse ha lasciato il segno, transitando a mezz'aria tra i comuni mortali e delegando all'inconscio la mossa decisiva. Il Livorno è di nuovo in A!

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