domenica 24 aprile 2011

Bandiera della pace vietata e lui va via dallo stadio









senza firma da IL TIRRENO del giorno di Pasqua
(...) non gli hanno consentito di far entrare la bandiera della pace, benché priva di asta, allo stadio di Empoli. E lui, tifoso del Livorno che si era portato il vessillo nella gara in trasferta per il campionato di B l’altro ieri sera, ha deciso di non assistere alla gara ed è tornato a casa: «Sono mortificato. Avrei preferito entrare e veder perdere il Livorno 4-0 che non vedere la partita per questo motivo. La bandiera della pace sventola su decine di municipi, non è un simbolo politico nè di odio razziale, non capisco perchè non può entrare in uno stadio come faccio sempre a Livorno, ma anche come ho fatto a Reggio Calabria. Quando mi sono voltato e me ne sono andato i poliziotti che mi avevano fermato erano sorpresi e mi hanno chiesto: “Se ne va davvero?”.

Già, la gente si sorprende per dei gesti normali. La cosa che più addolora della vicenda è il grado di ottusità che ha ormai raggiunto l'ignoranza che aleggia sull'ambiente calcistico. I poliziotti sono talmente abituati a veder applicate le loro imposizioni, che quando un uomo pacifico prima li guarda in faccia, quindi volta le spalle a loro e al mondo che credono di proteggere rimangono sorpresi. Lo stesso si dica per una società calcistica che come minimo (ma davvero come minimo in un paese civile) dovrebbe inviare un telegramma di scuse o quantomeno di vergogna per i regolamenti cervellotici della lega a cui è affiliata, ma l'Associazione Calcio Livorno, è bene ricordarlo, non ha preso posizione neanche quando Novellino ha mandato a cagare tutti i paganti.
Un momento di inciviltà soffocante che come sempre passerà al dimenticatoio bollato come equivoco o eccesso di zelo nell'applicazione dei regolamenti, ma ciò che a mio avviso deve far più riflettere è la sorpresa dei poliziotti e la cronica indifferenza della società che avrà si i conti in pari ogni anno, ma in casi come questo deve un rimborso (quantomeno morale) a chi ha buttato via un venerdì per farsi umiliare quando, nel migliore dei casi, avrebbe visto il Livorno NON fare un gol per l'ennesima volta.

Igor dalFiume

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